Di rucola esistono due tipologie: quella coltivata, il cui nome scientifico è Eruca Sativa e quella selvatica Diplotaxix tenuifolia. Si tratta di piante simili, ma differenti per sapore, colore e foglie: quella coltivata ha un sapore meno intenso e presenta fiori di colore bianco e foglie più larghe e arrotondate.
La rucola affonda le sue radici (oltre che nel terreno) nella storia antica: venerata dagli antichi Romani, come toccasana protettivo dello stomaco e ottimo diuretico. La proprietà della rucola più nota e apprezzata nell’antichità era quella afrodisiaca ( era infatti la pianta dedicata a Priapo, dio mitologico simbolo di fertilità e virilità) per questo nel tempo questa pianta ha subito una sorta di "censura", nascosta nei primi annali di agricoltura del periodo della Controriforma.
Per fortuna la ricerca scientifica più moderna ha riportato in auge le sue molteplici proprietà. Scopriamo di seguito quali sono.